Ammortizzatori sociali: dall’esonero dei contributi alle emergenze climatiche, cosa cambia

È stato convertito in legge in decreto 92/2025 in materia di ammortizzatori sociali. L’INPS con una circolare riassume i cambiamenti decisi.

Ai primi di agosto è stato convertito in legge il decreto legislativo 92/2025 che riguarda le nuove disposizioni in materia di ammortizzatori sociali. Il provvedimento prevede interventi mirati per affrontare la crisi industriale e sostenere i diversi comparti produttivi anche nei casi in cui siano maggiormente esposti ai cambiamenti climatici.

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Ammortizzatori sociali: dall’esonero dei contributi alle emergenze climatiche, cosa cambia -kingsroad.it

La legge approvata ai primi di agosto mira ad intervenire in maniera strutturale per sostenere l’occupazione ma soprattutto per aiutare le imprese ed accompagnarle durante il processo di riconversione industriale. Particolare attenzione è rivolta ai comparti maggiormente esposti alle crisi economiche e ai cambiamenti climatici.

Nei giorni scorsi, l’Istituto di Previdenza ha emesso una circolare in cui riassume ed espone i settore principalmente interessati dalle nuove misure e i cambiamenti che queste comportano.

Ammortizzatori sociali, le principali novità del 2025

La circolare di riferimento dell’INPS è la numero 121 e riassume così:

  • esonero dei contributi per le aree di crisi industriale; ovvero quelle imprese operanti in aree che vivono crisi industriali complesse sono esonerate dal pagamento del contributo addizionale per la Cassa integrazione straordinaria per tutto il 2025. Lo stanziamento dei fondi è pari a 6,5 miliardi di euro.
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Ammortizzatori sociali, le principali novità del 2025 -kingsroad.it
  • sostegno ai grandi gruppi industriali; le imprese con almeno mille dipendenti potranno accedere ad un ulteriore periodo di CIGS fino al 31 dicembre 2027, con possibilità di riduzione dell’orario fino al 100%. I fondi destinati al piano sono 94 milioni di euro ripartiti nei tre anni.
  • proroga degli aiuti al settore della moda; tutta la filiera beneficia di una proroga di 12 settimane, utilizzabile fino al 31 dicembre 2025, per l’integrazione salariale.
  • misure per la cessione aziendale; per aziende coinvolte in concrete prospettive di cessione e riassorbimento salariare, è previsto un ulteriore intervento di integrazione salariale straordinaria per un massimo di 6 mesi nel 2025 e un limite di 20 milioni di euro.
  • tutele per le emergenze climatiche; per il settore edile, estrattivo e lapideo sarà attiva la possibilità di accesso a Cassa Integrazione Ordinaria per eventi atmosferici estremi (anche forte ondate di calore) per il periodo compreso da luglio a dicembre 2025 e senza conteggio dei limiti massima di durata.

Oltre ai fondi già citati, il decreto mette in campo anche 8,7 milioni annui nel 2025/26 per le imprese sequestrate o confiscate; 10,5 milioni per la Cassa Integrazione Emergenziale e 22,5 milioni per la Cassa Integrazione Speciale destinata al settore agricolo.

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