Nuovo bonus che tutti dovrebbero conoscere, arriva direttamente in busta paga: ecco quali sono i requisiti per ottenerlo.
Immagina di ricevere lo stipendio e trovare una somma extra in più grazie ad un nuovo bonus, inserito direttamente in busta paga. Nessuna domanda, nessuna procedura complicata, tutto gestito in automatico.
Un piccolo sollievo che arriva dalla Legge di Bilancio 2025 e che che deriva dal taglio del cuneo fiscale e contributivo. Ma non sempre le cose scorrono così lisce, soprattutto se non hai un solo datore di lavoro. Scopriamo subito come funziona.
Per ottenere questo bonus, alcuni lavoratori devono fare un piccolo passaggio in più: si tratta di chi lavora part time con più datori di lavoro.
In questo caso infatti il bonus non può essere erogato indistintamente da tutti i datori di lavoro. Bisogna scegliere a chi affidare il ruolo di sostituto d’imposta, ossia chi materialmente inserirà il bonus in busta paga.
È una decisione che va comunicata in modo celere, soprattutto perché gli altri datori di lavoro devono poi dichiarare la rinuncia al bonus.
Come per moltissimi tipi di aiuti economici, anche questo bonus è legato al proprio reddito. Per chi guadagna fino a 8.500 euro annui la percentuale è del 7,1%, scende al 5,3% tra 8.500 e 15.000 euro e si ferma al 4,8% tra 15.000 e 20.000 euro.
Dai 20.000 ai 32.000 euro spetta invece un contributo fisso di 1.000 euro, che diminuisce progressivamente fino ad azzerarsi oltre i 40.000 euro.
Il problema nasce quando i redditi provengono da più rapporti di lavoro. In quel caso, il datore prescelto deve avere tutte le informazioni sugli altri contratti: importi percepiti, giorni effettivi di lavoro e periodi coperti.
Solo così il bonus può essere calcolato correttamente. E se pensi che basti indicare le cifre reali dell’anno, c’è un altro passaggio: per chi lavora solo alcuni mesi, il calcolo non si basa su quanto effettivamente guadagnato, ma su un reddito teorico annuale. In pratica bisogna immaginare quale sarebbe stato l’incasso se il contratto fosse durato dodici mesi, con la formula (reddito/giorni lavorati) x 365.
Comunicare correttamente i propri guadagni è un dettaglio burocratico da poco: se i dati forniti risultano imprecisi e il bonus viene calcolato più alto del dovuto, l’Agenzia delle Entrate lo recupererà in dichiarazione dei redditi.
E questo significa restituire una somma che magari avevi già speso. Il consiglio implicito è chiaro: meglio fare subito le comunicazioni giuste, per non trasformare un piccolo aiuto in un fastidioso debito da dover saldare l’anno successivo.
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