L’avvocato Giorgio Assumma, amico fraterno di Pippo Baudo, ha raccontato gli ultimi mesi di vita dell’ultimo Signore della televisione italiana: “non ci vedeva quasi più e aveva problemi alle gambe“.
Pippo Baudo ha trascorso gli ultimi mesi di vita chiuso in casa, con gravi problemi alla vista e alle gambe. Lo ha raccontato al Corriere della Sera, l’avvocato Giorgio Assumma amico fraterno del conduttore per cercare di sgombrare il campa da qualsiasi ipotesi sulle cause della morte.

Raggiunto dal Corriere della Sera, Giorgio Assumma ha spiegato come il presentatore 89enne soffrisse da tempo di un indebolimento neurologico alle gambe. A questo si era aggiunto anche un problema alla vista: “Vedeva poco e cercava di nasconderlo, mi individuava attraverso la provenienza della mia voce. Tutte le volte che andavo a trovarlo uscivo con un senso di angoscia“.
Sono stati ultimi mesi, quindi, difficili per Pippo Baudo che ha deciso di chiudersi nel più massimo riserbo, non uscendo mai dalla sua cosa romana a pochi passi da Piazza di Spagna.
Pippo Baudo, ultimi mesi “sottotono e sofferente”
L‘ultima apparizione pubblica di Pippo Baudo risale al settembre del 2024 quando si era recato al compleanno del regista Pier Francesco Pingitore. Già in quella occasione si era mostrato in sedia a rotelle, segno appunto dell’indebolimento alle gambe che lo aveva colpito. Ma la preoccupazione sulle sue condizioni di salute è iniziata a dicembre quando è stato ricoverato per un incidente domestico che gli aveva procurato un problema al ginocchio e un trauma alla spalla. Nelle ultime ore si è pensato anche che proprio la caduta in casa sia uno dei fattori che hanno portato alla morte dell’ultimo Signore della tv italiana. Tuttavia Baudo era stato dimesso a gennaio per proseguire la convalescenza a casa.

Pur mantenendo il massimo riserbo familiare, l’avvocato Assumma e il medico di Baudo hanno confermato che il presentatore se n’è andato serenamente ma anche come negli ultimi mesi fosse un po’ sottotono moralmente, limitando al minimo le interazioni umane. A cui si aggiungeva anche una sofferenza fisica: “Parlava poco -ha confessato il medico Antonio De Luca- anche al telefono e cercava di chiudere in fretta le conversazioni“.
Dopo circa due giorni di camera ardente il feretro di Pippo Baudo ha lasciato per sempre l’amato e salvato Teatro delle Vittorie per tornare in Sicilia, nella sua Militello Val di Catania dov’è arrivato nella notte accolto da un lungo applauso dei concittadini che lo aspettavano prima dell’ultimo saluto.