Per dieci anni hanno vissuto schiacciati da un debito di 753mila euro. Oggi, grazie ad una legge che in pochi conoscono, possono ricominciare.
Per anni hanno vissuto con il peso di un debito impossibile, una cifra che faceva tremare le gambe solo a leggerla: 753mila euro. Vivevano a Mogliano, dove gestivano con passione un bar e ristorante.

Era il 2015 quando la saracinesca si è abbassata per l’ultima volta. Troppi debiti, incassi in calo, il sogno di una vita dissolto in pochi mesi. La casa venduta all’asta, i conti prosciugati, nessun bene da vendere per saldare quel buco. Restava soltanto l’ansia di un futuro bloccato, schiacciato da numeri che non lasciavano respiro.
La legge che può farti cancellare tutti i debiti
La svolta è arrivata grazie a una legge poco conosciuta: la cosiddetta “Legge Salva suicidi”, in vigore dal 2012. Una norma per chi, pur non avendo più nulla, si trova a dover convivere con debiti enormi e impossibili da estinguere.

Nel caso dei due proprietari, è stata l’associazione “Rialziamoci Italia” a prendere in mano la situazione, avviando la procedura di liquidazione controllata dei beni e portando il caso davanti al Tribunale di Treviso. La sentenza ha lasciato tutti di stucco: il tribunale ha deciso per la cancellazione del 96% del debito.
I due coniugi non hanno più debiti: finalmente possono ricominciare a vivere
Oggi lui ha 69 anni, lei 60, e si guadagnano da vivere come camerieri nel ristorante del figlio. Non certo un lavoro leggero, ma è diverso lavorare sapendo di poter respirare.
Giorgio Lorenzo, coordinatore di “Rialziamoci Italia”, racconta che quando ha dato loro la notizia, i due non hanno trattenuto le lacrime. E come dargli torto, in condizioni normali, quel debito non lo avrebbero estinto nemmeno in tre secoli di lavoro.
La legge che dà un’opportunità a chi non ha più nulla
La legge “Salva suicidi” non funziona in modo automatico: serve un percorso da seguire, un esame della situazione patrimoniale, la dimostrazione che il debitore sia effettivamente incapace di pagare e non abbia agito con dolo.

È un’ancora di salvezza per chi è stato travolto da eventi più grandi di sé, che siano crisi economiche, errori imprenditoriali o semplicemente una serie di circostanze sfortunate.
Il Tribunale di Treviso, in questo caso, ha agito con rapidità, anche in periodo feriale, dimostrando che la giustizia può essere tempestiva quando la posta in gioco è la vita stessa delle persone.
Certo, c’è chi critica norme simili, temendo che possano incentivare comportamenti poco responsabili. Ma qui non si parla di chi vuole “scappare” dalle proprie colpe: si parla di chi ha perso tutto e non ha più alcuna possibilità reale di riprendersi senza un intervento esterno.