Non è la prima volta che si racconta in tv la storia di Enzo Tortora, ma la nuova serie presentata a Venezia 82 è davvero storica, sotto diversi punti di vista.
Nei giorni scorsi alla Mostra del Cinema di Venezia sono stati presentati in anteprima anche i primi due episodi di Portobello, la nuova miniserie che racconta il caso Enzo Tortora. Non è certo la prima volta che questo errore giudiziario finisce racconto di immagini in tv, ma Portobello ha un significato storico diverso.

Era l’Italia indivisibile di Portobello, il programma della Rai condotto da Enzo Tortora che dal 1977 al 1983 riuscì a riunire unire il popolo davanti alla televisione. Un personaggio che tutti seguivano e amarono, ma che nessuno difese quando ce ne fu bisogno.
Quello di Enzo Tortora è conosciuto come il più grande errore giudiziario italiano; probabilmente il primo caso mediatico della storia del nostro Paese. Non è la prima volta che l’uomo e la vicenda finiscono in un racconto per immagini, è la prima volta però che ad occuparsene è un regista come Marco Bellocchio che nella miniserie mescola, come suo solito, pubblico e privato, fatti documentati e congettura -non a caso la locandina della serie ha in primo piano il famoso pappagallo del programma poggiato sulla maschera di Pulcinella.
Portobello, la serie di Marco Bellocchio è anche debutto di HBO in Italia
Presentata in anteprima mondiale alla Mostra di Venezia fuori concorso, i primi due episodi di Portobello sono già un successo di pubblico e critica. Per la prima volta il racconto non si catalizza sulla figura di Tortora (interpretato da Fabrizio Gifuni), ma racconta anche la controparte.

Un approccio diverso che si capisce fin dalle prime immagini diffuse dal trailer; da una parte l’Italia dello spettacolo, di una istanza televisiva che cominciava a farsi pluralista, tra fenomeni, attrici, ballerine, un pappagallo e un programma mercato dove si poteva trovare di tutto e che per questo attirava tutti, indipendentemente dalla classe sociale. Dall’altra parte c’è il racconto dell’Italia nascosta, quelle delle carceri della NCO (la Nuova Camorra Organizzata) che proprio in quegli anni insanguinava con le lotte tra clan.
E Portobello arriva anche nelle carceri dove un camorrista assassino e autodidatta Giovanni Pandico (interpretato da Lino Musella) guarda ossessivamente il programma, cerca di arruffianarsi in tutti i modi Enzo Cutolo (con il volto di Gianfranco Gallo), prova a mettersi in contatto con Tortora e tesse le trame che porteranno alla sua confessione e all’arresto di Tortora. Una continua alternanza di palcoscenici e punti di vista che restituisce un racconto diverso e che solo Bellocchio poteva darci.
A completare l’opera un cast di tutto punto; oltre ai già citati Gifuni, Musella e Gallo completano il cast Barba Bobulova, Romana Maggiora Vergano, Davide Mancini, Federica Fracassi, Carlotta Gamba, Alessandro Preziosi, Gennaro Apicella, Giada Fortini e Luciano Giugliano. La miniserie, in 8 episodi, arriverà nel 2026 e segna il debutto italiano di HBO rete televisiva che ha dato vita a serie come Il Trono di Spade, I Soprano, Sex and The City e in collaborazione con Rai anche L’Amica Geniale.