È morta a soli 42 anni l’attrice che raggiunse il successo con un film firmato da Bigas Luna: ha portato a teatro uno dei film più intensi di Federico Fellini.
La Spagna del cinema è stata toccata da un terribile lutto lo scorso 24 agosto: è venuta a mancare a soli 42 anni l’attrice Verónica Echegui. Da tempo era affetta da cancro, il suo nome completo era Veronica Fernandez de Echegaray. Ha avuto un enorme successo con il film Yo soy la Juani del regista Bigas Luna grazie al quale ricevette una nomination ai Goya.

Nata a Madrid nel 1983, si è subito distinta nel mondo della recitazione per dar vita a personaggi complessi e autentici. Nel 2022 vinse il premio Goya con il cortometraggio Tótem Loba di cui firmò la regia ed fu anche co-produttrice. Poche persone erano a conoscenza del suo stato di salute visto che il suo entourage ha tenuto il massimo riserbo sulla questione.
La carriera dell’attrice spagnola Verónica Echegui
A 9 anni Verónica Echegui voleva già essere un’attrice. Riuscì a entrare nella Real Escuela Superior de Arte Dramático di Madrid e si specializzò in interpretazione. È stata tra i protagonisti di due serie spagnole: Una nueva vida e Paco y Veva. Recitò poi nel El patio de mi cárcel dove vestiva i panni di una giovane galeotta, poi nel 2011 viene diretta da Icíar Bollaín nel film Katmandú, un espejo en el cielo. Qui interpretava una maestra catalana che viaggia in Nepal per insegnare ai ragazzi dei quartieri più poveri di Katmandù.
Tra gli altri film ricordiamo 8 citas (2008), La casa de mi padre (2008), La mitad de Óscar (2010), Kamikaze (2014) o L’ofrena (2020). Nel 2019 invece è stata tra gli attori protagonisti di un’opera teatrale tratta dal film La Strada, del grande cineasta italiano Federico Fellini insieme ad Alfonso Lara e Alberto Iglesias.
In anni più recenti, ovvero nel 2024 ha interpretato in Justicia Artificial una giudice che scopre una cospirazione relazionata con l’intelligenza artificiale nel sistema giudiziale: un thriller politico. Inoltre ha poi lavorato in Días de Navidad (2020), Intimidad (2022), Los pacientes del doctor García (2023), A muerte (2025) y Ciudad de sombras. Quest’ultimo film non è ancora uscito al cinema.
Il suo cortometraggio
Nel suo cortometraggio Tótem Loba ha raccontato gli abusi e le violenze perpetrate da molti uomini sulle donne. Infatti nel cortometraggio un’adolescente va a una festa di una sua amica e tra alcol, musica e balli si diverte molto. Poi dopo mezzanotte gli uomini si trasformano in lupi a caccia di donne. Una metafora dell’uomo cacciatore che fa del male alle donne.

La sua morte lascia tutti gli amanti del cinema di stucco, era considerata in patria come una delle attrici più talentuose e audaci della sua generazione. Davvero una grande perdita per il mondo dell’arte in generale.