Era diventato il volto fiero dei nativi americani nella Hollywood dei divi del cinema. Graham Geene è morto a Toronto dopo una lunga malattia.
Il mondo del cinema saluta Graham Geene, volto indimenticato di Balla coi Lupi, ma soprattutto il primo attore che ha dato dignità sul grande schermo ai nativi d’America, resta sempre fedele a se stesso e mai cercando la ribalta.

Nato nel 1952 nella riserva indiana a sud-est di Bantford, nello stato dell’Ontario in Canada, Greene ha fatto della recitazione la sua passione e il suo lavoro fin da giovanissimo. Un percorso per cui aveva studiato e che lo aveva portato a lavorare anche nei teatri inglesi.
Al cinema e alla televisione approda presto, nel 1979, ma l’ingresso ad Hollywood e al cinema che conta arriverà solo nel 1990 con la produzione di Balla coi Lupi, la pellicola che lo ha reso celebre e quella che più di tutti lo ha reso indimenticabile. L’attore è morto nell’ospedale di Toronto dove si è spento a seguito di una lunga malattia.
Graham Geene, l’Oscar sfiorato e l’eredità di un personaggio che ha dato dignità ad un popolo
Il suo ruolo dello sciamano Uccello Scalciante della tribù dei Sioux nel film diretto ed interpretato da Kevin Costner, gli ha dato notorietà in tutto il mondo, portandolo a sfiorare la statuetta più ambita. All’epoca si trattò del secondo attore di origini native americane ad ottenere una candidatura a più di 10 anni di distanza dal primo. Ma la sua eredità più importante è quella di aver cambiato per sempre la rappresentazione dei nativi americani su piccolo e grande schermo.

“Sono stato fortunato” diceva con modestia della sua carriera; certo si è trovato al posto giusto nel momento giusto- il primo approccio al cinema fu come tecnico del suono, tra i lavori che fece per mantenere la famiglia dopo la morte del padre. Ma non è stata solo fortuna, il suo volto fiero e silenzioso ha dato voce ad un popolo, cambiando per sempre lo sguardo di tutti, mai stereotipato.
Un antidivo, si direbbe oggi, perché Greene ha fatto cinema senza mai cercare i riflettori, sempre fedele a se stesso e a quell’idea di recitazione intesa come mestiere sì, ma anche missione. E Balla coi lupi fu solo l’inizio di una carriera che lo vide partecipare ad altre pellicole di successo da Die Hard- duri a morire al Miglio Verde, fino ad arrivare a Twilight- Breaking Dawn parte 2. Poi c’è stata la televisione che pure gli ha dato soddisfazioni, da Reservation Dogs ai più recenti The Last of Us a Tulsa King, film e serie di generi diversi ma ogni ruolo interpretato sempre con la stessa dignità e senso di responsabilità.