Nino D’Angelo ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla depressione, dimostrando come possa colpire chiunque. I fan rimangono commossi.
Cantante e attore amatissimo ha incarnato lo spirito di Napoli a lungo diventando uno degli artisti più amati nel corso del tempo.

Intervistato al Corriere dello Sport ha specificato, parlando del film Nino di suo figlio Toni che racconta la sua vita: “La depressione è una brutta bestia, anche se non sono un medico perdi il senso della vita. Vidi una prima luce il giorno in cui Toni uscì dalla sua stanza con un mio vestito addosso. Mi chiesi: perché devo far soffrire pure lui?”.
Parole che dimostrano la sua caratura morale e il suo volersi confrontare per dare un segnale anche al pubblico che aspetta sempre con grande attenzione. Un film che apre dunque sguardi inediti sul suo percorso, dimostrando affetto per un personaggio davvero interessante e che merita di essere amato.
Il film su Nino D’Angelo
In merito al film sulla sua vita, Nino D’Angelo approfondisce il discorso sulla depressione legata alla malattia di sua madre: “Coincise con gli anni in cui rifiutavo la musica melodica di mio padre per avvicinarmi a quella metallica. Cercavo la mia strada, come ogni ragazzo“.

Nino parla anche della sua famiglia: “Eravamo sei fratelli, io il primogenito dovevo aiutare mio padre che faceva il calzolaio, e dopo che ebbe l’infarto, d’estate vendevo gelati al bar della stazione e d’inverno le sigarette di contrabbando sui treni”.
E aggiunge: “Mi salvarono mia madre, che non mi lasciava mai solo, e mio suocero: mia moglie, la quercia di casa, la sposai che aveva 16 anni“. Sicuramente un uomo straordinario che riesce anche a mandare degli splendidi messaggi al pubblico grazie alla sua personalità e alla sua voglia di raccontarsi di fronte al pubblico anche per mandare dei messaggi a tutti.