Una tac di routine, un esame che sembrava innocuo. In poche ore la vita di Leticia, 22 anni, è stata spezzata da una reazione fatale.
Un controllo medico, di quelli che affronti con leggerezza, senza immaginare rischi proprio perché si sta pensando alla prevenzione. Per Leticia, 22 anni appena, quella tac è stata invece l’inizio di un incubo.

Durante la tac ha avuto una reazione improvvisa e il suo giovane cuore che non ha retto. Nel giro di meno di un giorno la sua vita si è interrotta, lasciando la famiglia e gli amici in un dolore impossibile da descrivere.
Chi era Leticia Paul: una ragazza di appena 22 anni morta per una semplice tac
Aveva terminato da poco gli studi in giurisprudenza e stava già frequentando un corso post-laurea in diritto immobiliare. Determinata, ambiziosa, con lo sguardo rivolto a un futuro che sembrava già tracciato.
Quel giorno era entrata in ospedale solo per un controllo legato a calcoli renali. Una situazione fastidiosa, certo ma niente che potesse far pensare a un epilogo simile.

Il mezzo di contrasto iodato che viene iniettato prima di una tac è usato ogni giorno negli ospedali di tutto il mondo. Migliora la qualità delle immagini e, nella stragrande maggioranza dei casi, non dà alcun problema.
Ma esistono eccezioni rare, reazioni allergiche imprevedibili e violentissime. A Leticia è accaduto proprio questo: uno shock anafilattico, una delle emergenze più gravi in assoluto, con difficoltà respiratorie, gonfiore e calo improvviso della pressione.
La zia ha raccontato che la giovane è stata trasferita subito in terapia intensiva. I medici hanno tentato in ogni modo di stabilizzarla, ma meno di 24 ore dopo il suo cuore si è fermato.
Doveva essere un controllo, ma quella tac ha messo fine alla vita di Leticia
La comunità si è stretta intorno alla famiglia. Il Colégio Sinodal Ruy Barbosa, dove si era laureata, ha diffuso un messaggio di vicinanza ricordandola come una studentessa brillante e appassionata.
Anche l’ospedale ha espresso rammarico per la perdita, sottolineando che le procedure erano state eseguite seguendo i protocolli previsti. Un dolore immenso, al di là delle regole rispettate o meno.

Vicende come questa fanno riflettere e ci lasciano increduli. Purtroppo non ci pensiamo mai, ma anche un esame considerato “di routine” non è mai del tutto privo di rischi. Lo shock anafilattico è raro, ma quando si manifesta richiede un intervento immediato e purtroppo non sempre le cure riescono a salvarci.
Leticia lascia un vuoto enorme per una vita interrotta sul nascere, proprio quando tutto stava cominciando, quando stava per prendere il volo e affrontare la sua vita da adulta, nel mondo del lavoro che amava e per cui aveva tanto studiato.