Spiagge vuote, i motivi del disastro: cosa sta succedendo all’estate

L’estate stenta a partire per i gestori degli stabilimenti balneari: spiagge vuote e sempre più italiani che rinunciano al mare.

Che cosa sta succedendo ai nostri stabilimenti balneari? I gestori si lamentano della pochissima affluenza, tanto che in questa estate 2025 si sta registrando un calo del 30% rispetto allo scorso anno. Un’estate che stenta a partire, ma siamo già in pieno agosto. Si confida nelle due settimane principali del mese per recuperare le perdite, ma si evidenzia una crisi enorme nel settore. Come mai?

Stabilimento balneare deserto
Stabilimento balneare deserto (Kingsroad.it)

Tantissimi italiani rinunciano al mare, trasferendosi nelle località di montagna, anche per cercare un po’ di refrigerio, tranquillità, cibo buono e genuino. Tanti altri, invece, optano per le spiagge libere, che purtroppo sono sempre meno per via delle concessioni balneari in numero eccessivo lungo le coste del paese. I gestori lamentano ingenti perdite, ma quali sono le cause di questa crisi?

Le cause della crisi degli stabilimenti balneari: gli italiani rinunciano a ombrelloni e lettino

Gli italiani rinunciano a ombrellone e lettino, preferendo andare altrove. Per quale motivo? Alla base della crisi del settore balneare ovviamente ci sono i prezzi alle stelle. Persino alcuni vip si sono lamentati del prezzo degli stabilimenti, prezzi esagerati che scoraggiano tutti. Il bilancio dei mesi di giugno e luglio è davvero preoccupante, ma è la conseguenza di una gestione scriteriata.

Quei pochi italiani che comunque usufruiscono dei servizi offerti dagli stabilimenti, stanno attenti a non spendere ulteriormente: ad esempio, non consumano più nei bar o non mangiano nei ristoranti, ma si limitano a noleggiare le attrezzature. Si tratta di un nuovo modo di fare vacanza, un modo dettato dai problemi economici delle famiglie italiane, sempre più schiacciate dal caro vita.

Stabilimento balneare vuoto
Stabilimento balneare vuoto (Kingsroad.it)

Gli operatori del settore si disperano, ma dovrebbero anche interrogarsi sul perché di questa crisi che incide sul fatturato della stagione. I gestori lamentano l’aumento dei prezzi delle materie prime e la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie, scrollandosi di dosso tutte le accuse, mentre la ministra Daniela Santanché afferma che le vacanze oggi sono cambiate, con gli italiani che preferiscono andare altrove e non solo al mare.

Crisi dei balneari, l’associazione Assobalneari parla di contrazione di presenze e di consumi

Come sottolineato da Assobalneari, l’associazione dei balneari, in questa estate 2025 a emergere è una contrazione sia di presenze che di consumi, un fenomeno che coinvolge sia le famiglie italiane che i turisti stranieri, sempre di meno lungo le coste italiane. Le incertezze economiche pesano sulle tasche di tutti i cittadini europei. Stop all’estate cafona, niente piedi scalzi o torso nudo: ordinanze contro i turisti.

Il problema non riguarda solo l’Italia ma tutti i paesi in Europa, con i turisti che preferiscono concedersi meno giorni di vacanza, e rinunciano al mare per dedicarsi alle città d’arte o per andare in montagna. Il mare perde punti, la montagna li acquista. Il turismo sta cambiando, per certi versi sta tornando indietro nel tempo, con le famiglie che si stanno comportando come si faceva una volta: spiaggia libera, borsa frigo, panini, ombrellone portato da casa.

Poca gente sotto gli ombrelloni
Poca gente sotto gli ombrelloni (Kingsroad.it)

Non può essere altrimenti, visto che in certi casi, una famiglia, solo per stare in spiaggia, rischia di spendere fino a 100 euro, una cifra allucinante. La conseguenza è il calo del 20% e con punte del 30% delle presenze sulle spiagge italiane. Codacons sta dalla parte dei consumatori, puntando il dito contro il caro vita, non congruente con gli stipendi. “I gestori dei lidi hanno adottato politiche folli” ha rivelato Assoutenti.

La Santanché però cerca di mantenere la calma, affermando che parlare di crisi del turismo è fuorviante, un allarme insensato, visto che l’Italia si conferma la meta preferita in Europa, con il settore turistico che sta andando molto bene anche nel 2025. Il Meteo dopo Ferragosto: le previsioni che interessano chi è ancora in ferie.

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