Gamberetti surgelati finiscono sotto accusa: possibili radiazioni, subito il richiamo, non dovete mangiarli

Ora emergono problemi inaspettati con i gamberetti surgelati perché conterrebbero possibili radiazioni, chi li ha acquistati non dovrebbe mangiarli.

Si tende a pensare che tutto quello che è vendita nei supermercati sia sicuro e sottoposto a regolari controlli, soprattutto se si tratta di cibo che poi finirà sulla nostra tavola. Questo è certamente vero, almeno in linea di principio, ma non esclude la possibilità di andare incontro a problemi che possono emergere solo successivamente che portano a vere e proprie azioni di richiamo decise dalle aziende produttrici che provano a tutelare i clienti. Una situazione simile sta ora riguardando i gamberetti surgelati, qualcosa che molti di noi acquistano e tengono in freezer per usarli all’occorrenza, sia da soli sia eventualmente come condimento per una pasta, a maggior ragione quando si vuole qualcosa di pronto all’uso se non si ha voglia di stare a lungo tra i fornelli.

gamberetti surgelati
Alcuni gamberetti surgelati sono stati richiamati – Kingsroad.it

Alcuni lotti sono già stati ritirati dal mercato dopo avere riscontrato la possibile presenza di una contaminazione da Cesio-137, un isotopo radioattivo che può avere effetti negativi sulla salute. Non è detto che questo ci sia sempre, ma per motivi di sicurezza si è deciso di bloccare il commercio, così da effettuare ulteriori verifiche.

Ritiro Gamberetti surgelati dal mercato quali sono

Chi è abituato ad acquistare periodicamente gamberetti surgelati non può che essere interessato a sapere quali oggetto del ritiro, così da capire se possa correre un pericolo. Almeno per ora il problema riguarda gli Stati Uniti, in seguito a un avviso della Food and Drug Administration (FDA), in riferimento ad alcuni prodotti importati dalla società indonesiana PT. Bahari Makmur Sejati (nota anche come BMS Foods), dove potrebbe esserci una contaminazione che può risultare rischiosa in caso di consumo.

Le segnalazioni per ora si riferiscono a quelli venduti da Walmart con il marchio Great Value, in merito alla presenza di Cs-137 nei container di quattro porti statunitensi: Los Angeles, Houston, Savannah e Miami. La FDA non poteva ovviamente trascurare la situazione, per questo ha raccolto i campioni per effettuare verifiche, da cui è emersa la presenza delle sostanze incriminate in un campione di gamberi impanati.

pesce vendita
I lotti sospetti sono stati ritirati – Kingsroad.it

Non ci si è comunque fermati qui, pur di avere un risultato il più possibile attendibile, ed è nei test successivi che sono stati riscontrati livelli di Cs-137 inferiori al Livello di Intervento Derivato (DID) della FDA, non sarebbe quindi immediatamente pericoloso per chi lo ingerisce. Alcuni prodotti sono stati oggetto di segnalazione perché preparati, confezionati o conservati in condizioni igieniche non igieniche, per questo il rischio di contaminazione potrebbe esserci, pur senza avere certezze.

I problemi maggiori potrebbero riguardare diversi gamberetti surgelati acquistati da Walmart “importati dopo la data del primo rilevamento di Cs-137 da parte della CBP, ma provenienti da spedizioni che non avevano segnalato la presenza di Cs-137″. Si è arrivati al ritiro dal commercio a scopo precauzionale nei punti vendita in Alabama, Arkansas, Florida, Georgia, Kentucky, Louisiana, Missouri, Mississippi, Ohio, Oklahoma, Pennsylvania, Texas e West Virginia.

Qusti sono in modo particolare i lotti ritirati dal mercato:

  • Gamberetti crudi surgelati della marca Great Value, codice lotto: 8005540-1, data di scadenza: 15/03/2027
  • Gamberetti crudi surgelati della marca Great Value, codice lotto: 8005538-1, data di scadenza: 15/03/2027
  • Gamberetti crudi surgelati della marca Great Value, codice lotto: 8005539-1, data di scadenza: 15/03/2027
gamberetti surgelati
Chi ha uno dei lotti sospetti dovrebbe gettarlo – Kingsroad.it

Chi dovesse rendersi conto di averli acquistati e averli nel frigorifero o in freezer dovrebbe immediatamente gettarli e non cucinarli. Sulla base di quanto emerso da alcuni studi, l’esposizione prolungata anche a piccole quantità di Cs-137 è correlata a un rischio maggiore di cancro per i danni che può provocare alle cellule.

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