Paolo Calissano, le rivelazioni del fratello Roberto: la disgrazia, la vergogna e la tragica scelta

Roberto, il fratello di Paolo Calissano, ha fatto delle rivelazioni importanti sugli ultimi mesi di vita del fratello e sulle difficoltà che ha dovuto affrontare.

Gli appassionati di soap opera ricorderanno certamente Paolo Calissano, a lungo protagonista di ‘VIvere’, scomparso nel dicembre 2021, quando è stato trovato ormai senza vita nella sua abitazione di Roma stroncato dai farmaci antidepressivi. In quella fase lui non lavorava da tempo, mentre erano noti alcuni problemi che lui aveva avuto con la giustizia e che lo avevano provato anche sul piano psicologico, anche se forse nessuno pensava si potesse arrivare a una fine così tragica e improvvisa.

Paolo Calissano
Paolo Calissano, le rivelazioni inedite del fratello – Mediaset Infinity – Kingsroad.it

I primi a essere stupiti per quello che è poi accaduto sono stati i suoi familiari, che avevano notato quanto lui fosse insofferente nell’ultimo periodo, ma pensavano lui non avesse il coraggio di togliersi la vita. La sua morte, infatti, deve essere catalog, dve ata tra i suicidi, nonostante definirla in questo modo faccia ancora male a chi gli ha voluto bene, non tanto a un errore nell’assunzione di questi medicinali che poi gli sono stati fatali.

La verità sulla tragica fine di Paolo Calissano

Parlare degli ultimi mesi di vita di Paolo Calissano genera dolore nei suoi affetti più cari, che ora non possono che avvertire un grande senso di colpa per avere sottovalutato la sua situazione. Oggi è suo fratello Roberto a uscire allo scoperto e a rivelare senza mezzi termini quello che è accaduto quasi quattro anni fa: Non fu uno sbaglio, cercava la morte, non ha retto, non voleva più vivere. Ha scelto quello anziché buttarsi sotto a un treno – ha detto in un’intervista al ‘Corriere della Sera’.

A incidere pesantemente è stato anche il contesto familiare in cui entrambi sono cresciuti, anche se quello che ha patito maggiormente per questa situazione è stato l’attore, nonostante avesse conosciuto il successo e potesse quindi essere orgoglioso per quanto fatto a livello professionale. “Era depresso ma lo nascondeva. Non è stata una famiglia facile in cui crescere, la nostra. Non siamo mai stati supportati, specialmente lui. Ne soffriva. Con me non ne parlava, non voleva mostrare debolezza, si sentiva pur sempre il fratello maggiore”.

Paolo Calissano
Paolo Calissano, il suo è stato un suicidio – Mediaset Infinity – Kingsroad.it

Non si può però non sottovalutare anche il ruolo svolto dalla droga, da cui lui era diventato dipendente, ma che lo ha portato anche ad avere problemi con la giustizia. Nel 2005, infatti, era morta in casa sua una donna per overdose, per questo a lui era finito in carcere con l’accusa di avergliela ceduta, pur arrivando poi a patteggiare quattro mesi, scontati in una comunità di recupero. In quella fase è subentrato in lui un senso di vergogna, reso ancora più forte dal non riuscire più a lavorare, cosa che ha fatto avvertire in lui un forte senso di fallimento che non ha mai del tutto superato.

Non si è più risollevato. Non fu colpa sua, è stata una disgrazia. Mio fratello provava profonda vergogna per aver disonorato la famiglia. Il lavoro si è azzerato. Non lo cercavano più. Lo invitavano in tv solo per parlare di droga. Solo Maurizio Costanzo gli tese una mano, gli voleva bene. Ma lui fuggiva, tormentato dai suoi demoni”, ha detto ancora Roberto. Oggi lui non riesce però a perdonarsi anche per avere fatto conoscere a Paolo Calissano una figura che è stata determinante, anche se in negativo, per lui, quella di Matteo Minna, poi diventato suo amministratore di sostegno, ma accusato di avergli sottratto 500 mila euro.

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