L’anti taccheggio, sistema che abbiamo imparato a conoscere collegato a tutti i prodotti in vendita, non si usa più, per arginare i furti al supermercato si è scelta una strada alternativa.
Tutelare quello che si vende è fondamentale per ogni commerciante, indipendentemente dal valore del prodotto, specialmente se i furti cominciano a essere numerosi, cosa che potrebbe non far pensare a una banda di criminali in azione, ma anche a chi potrebbe agire sulla forza della disperazione. Questo è quello che sta accadendo soprattutto in un supermercato di Roma, la Conad di via Frattini, al quartiere Portuense, dove i ladri si sono impossessati più volte non tanto di qualcosa di costoso, quanto del caffé, una delle bevande più amate dagli italiani.

Muoversi per arginare la situazione non può che essere fondamentale, poco importa se si tratta di qualcosa con un prezzo di pochi euro, per questo si è deciso di mettere in atto una tattica innovativa, a cui finora in pochi avevano pensato. Qui è stato deciso di introdurre un metodo anti-taccheggio davvero particolare, che porterà a cambiare il modo con cui si porterà a termine l’acquisto, davvero insolito. Solo il tempo potrà dire se sarà efficace, ma per ora la strada sembra tracciata.
Al supermercato la nuova tecnica per fermare i furti
Analizzando in maniera più precisa la situazione è emersa la tendenza dei ladri a concentrarsi su un prodotto ben preciso, il caffè di marchio Lavazza, certamente uno dei più prelibati e apprezzati dagli italiani. I gestori del supermercato hanno così deciso di muoversi in accordo con l’azienda produttrice, che ha dato un suggerimento che appare utile su come fermare i furti.
Sugli scaffali non sarà più presente la confezione desiderata, ma solo un facsimile sul ripiano, se si è interessati a comprare quello lo si porterà alla cassa per poi ottenere il caffé vero e proprio. Le indagini effettuate presso il punto vendita nelle ultime settimane hanno messo in evidenza un fenomeno preoccupante, che ha avuto il suo picco proprio nel corso dell’estate, con una portata che non poteva essere sottovalutata.

“C’è chi ha provato a portarsi via anche nove pacchi di caffè in una volta, nascosti in borse schermate per superare i varchi antifurto” – sono le parole della direzione del supermercato. Ben presto ci si è resi però conto che l’interesse dei malviventi riguardava anche altri prodotti, quali tonno, solari, insetticidi, preservativi, batterie, cerotti e parmigiano (anche sei chili per volta). A questo si aggiunge anche la frutta, che viene perà mangiata sul posto.
In accordo con le forze dell’ordine si è inizato a lavorare per individuare i possibili responsabili, da quanto è emerso i responsabili sono sia uomini sia donne, e di tutte le età, alcuni hanno rubato per fame non avendo la possibilità di acquistare quanto servirebbe per mangiare, altri invece per rivendere la merce al mercato nero. Il problema è però davvero vasto, nel 2023 furti, ammanchi e investimenti per proteggere sono costati 6,7 miliardi di euro, circa il 2% dei ricavi.