admin On giugno - 18 - 2010

Il sogno dell’Utopia e gli orizzonti dell’arte: dalle Confraternite al Bauhaus

“La isola degli Utopii, larghissima, nel suo mezzo si stende dugentomila passi e per lungo tratto non si stringe molto, ma ver la fine d’amendue i capi si va ristringendo, i quai piegati in cerchio di cinquecentomila passi, fanno l’isola in forma de la nuova luna…” così inizia L’Utopia, celeberrimo libro di Tommaso Moro pubblicato nel 1516 nel quale si narra di un misterioso viaggio dell’esploratore Raphael Hythlodaeus verso un’isola, regno della società ideale e pacifica tanto bramata dal mondo intellettuale del Rinascimento. Fin da allora l’arte si interessò particolarmente a tale tema ed alle connotazioni socio-politiche che venivano fuori da esso, ma si dovettero aspettare i primi anni dell’Ottocento per assistere alla nascita di gruppi culturali basati su questo arcano concetto: confraternite fondate sull’esempio delle corporazioni delle arti e mestieri presenti sul territorio europeo a partire dal XII secolo; gruppi di artisti in volontario isolamento dal mondo urbano stravolto dalla modernità arrivando fino alle avanguardie del Novecento capaci di riordinare “l’ancien regime” della società mondiale grazie a pittura, architettura e design. “Utopia Matters. Dalle Confraternite al Bauhaus”, curata da Vivien Green ed in collaborazione con il Deutsche Guggenheim di Berlino ed “ospitata” nelle stanze della Peggy Guggenheim Collection di Venezia (vero e proprio fiore all’occhiello dell’Italia dei musei, e non solo) a partire da Sabato 1 Maggio,si propone di deliziare gli occhi dei visitatori con emblematici esempi di quelli che sono stati i più importanti casi di studio utopico dagli inizi del XIX secolo fino all’Aprile del 1933, quando il regime nazionalsocialista fece chiudere la   Bauhaus con l’accusa di essere “fucina” di rivoltosi comunisti. Nove sezioni compongono l’esposizione veneziana: partendo dal Primitivismo passando per le nostalgiche composizioni dei romantici Nazareni, le adorabili pitture dei Preraffaelliti di Dante Gabriel Rossetti ed Edward Burne-Jones, la fondamentale rivalutazione delle arti applicate e dell’artigianato ad opera degli aderenti all’Arts and Craft Movement di William Morris, la Cornish Art Colony, il Neoimpressionismo delle scomposizioni cromatiche di Seurat, Signac e Van de Velde (architetto e designer che diventerà oltretutto uno dei padri dell’Art Nouveau), il De Stijl con il neoplasticismo delle scomposizioni geometriche di Mondrian, arrivando infine al costruttivismo russo capace di riunire tutte le forme d’arte esistenti (signori straordinari quali Rodchenko, Majakovskij e Tatlin ne sono grande testimonianza) ed al fondamentale movimento Bauhaus, sorto come scuola di arte ed architettura in quel di Weimar nel lontano 1919 e destinato ad influenzare generazioni e generazioni di artisti del Mondo intero. Un viaggio nel mondo dell’arte contemporanea attraverso le opere di coloro che ne hanno determinato gli sconvolgimenti e le innovazioni più straordinarie.

 UTOPIA MATTERS: DALLE CONFRATERNITE AL BAUHAUS”
1 maggio–25 luglio 2010 

Collezione Peggy Guggenheim  – Venezia 

                                                                                                                           Ambra Rebecchi

Share

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.

Sponsor